L’origine dei lumini di San Ranieri
Fornire i lumini per la Luminara di San Ranieri è ormai una tradizione per la cereria Graziani, la storica azienda livornese che produce candele dal 1805.
La prima fornitura risale intorno agli anni ‘50.
I bicchieri erano ancora in vetro e il lumino era realizzato con olio e acqua, garantendo una durata di sole 3 ore.
Questo fattore, agli occhi di Gino Graziani, poteva pregiudicare la riuscita dell’evento.
Per questo motivo, ispirandosi ai ceri bianchi che venivano prodotti per la Chiesa, realizzò dei piccoli lumini che si adattavano perfettamente al bicchiere di vetro che li avrebbe contenuti.
La realizzazione della candela non fu semplice poiché la quantità di cera, la dimensione e l’intreccio dello stoppino dovevano essere calibrati perfettamente. Dato che il bicchiere non aveva un coperchio, la fiamma della candela doveva essere abbastanza forte da resistere alle intemperie, ma, al tempo stesso, non eccessivamente grande, altrimenti il lumino si sarebbe consumato troppo velocemente pregiudicandone la durata.
Vennero effettuati numerosi test e, anno dopo anno, i controlli vennero ripetuti per sviluppare un prodotto sempre più performante. Nel 1965 la candela pesava 33 grammi e garantiva una durata di 7/8 ore superando di gran lunga le 3 ore del lumino a olio.
I lumini impiegati oggi sono realizzati con tecnologie innovative, garantendo, a parità di peso, una durata maggiore e una fiamma più brillante. La tecnologia e lo studio continuo hanno portato allo sviluppo di candele sempre più performanti, ma che restano fedeli alla tradizione e all’origine della manifestazione.